Marta Martynova (2000, San Pietroburgo, Russia) è un'artista, designer e art director. Ha studiato alla Facoltà di Design dell'Università Statale di San Pietroburgo (Laurea e Master) e alla Scuola di Design, Direzione Artistica per Istituzioni Culturali dell'Università HSE di Mosca (Master). Il lavoro di Marta si concentra su emozioni, sentimenti e significati, lavorando principalmente con la pittura e l'arte grafica. La sua pratica si confronta con l'eredità dell'astrazione, dimostrando come colore e forma modellino emozioni ed esperienze vissute. Un focus ricorrente è l'estetica delle forme impossibili e la bellezza della natura. Forme biomorfiche e pennellate espressive diventano un linguaggio visivo attraverso il quale riflette sulle complessità della vita. Tavolozze morbide e spazi eterei evocano tranquillità, attirando lo spettatore verso l'interno, mentre audaci tratti neri – che attraversano la tela come un nervo vitale – rispecchiano la vita stessa: anche in mezzo a eventi turbolenti e in continua evoluzione, c'è sempre un filo di oscurità che scorre. Tra le ultime mostre: Color spectrums, Masters Bookstore, San Pietroburgo (2025), Eden, mostra personale, Eggz Gallery, San Pietroburgo (2024), A Touch of Pink, Ohaus Gallery, San Pietroburgo (2023). Nel 2023 è stata finalista/premiata per il concorso Parajanow-100, categoria poster. Marta Martynova lavora e vive a San Pietroburgo.
Stan Van Steendam (1985, Belgio) ha conseguito la laurea triennale e magistrale in Arti Visive presso la Luca School of Arts di Gand, Belgio. La sua pratica artistica si presenta come un enigma che sfida le nozioni consolidate e invita a un allontanamento dalle idee convenzionali. Le sue creazioni poetiche e viscerali sfuggono alla realtà, risolvendosi in una delicata abilità scultorea e in una sottile esplorazione monocromatica. La sua ricerca, radicata nell’intuizione, cerca di smantellare la materialità della pittura attraverso un processo che coinvolge la stratificazione di pigmenti grezzi, gesso e resina epossidica su legno. Questo metodo genera una nuova concezione della tradizione pittorica, favorendo esperienze nuove. L’installazione dei suoi oggetti evoca un’eredità architettonica; nonostante siano realizzati esclusivamente per essere osservati, possiedono una capacità intrinseca di trascendere i vincoli funzionali, invitando lo spettatore a esplorare concetti di ingresso, accesso e uscita. Tradizionalmente associati alla funzionalità, queste idee si trasformano in metafore attraverso le esperienze condivise dello spettatore. Questa nozione di “portale”, unita alla capacità immaginata di guardare oltre l’immagine, diventa l’elemento principale di coinvolgimento che genera contemplazione su configurazione, composizione, colore e materiali. Tra le principali mostre personali e doppie personali: Carvalho Park, New York, (2024); Barbé, Gand, Belgio (2023, 2022); Jacob Bjorn Gallery, Aarhus, Danimarca (2022); Uma Lulik, Lisbona, Portogallo (2022); G/ART/EN, Como, Italia (2021); Galería Nordés, Santiago de Compostela, Spagna (2021); Bjorn & Gundorph Gallery, Aarhus, Danimarca (2021, 2020); Palazzo Monti, Brescia, Italia (2020); Archiraar, Bruxelles, Belgio (2019). Van Steendam è stato scelto per una residenza d’artista presso la Fondation CAB, Bruxelles, Belgio (2024); Marfa, Texas (2023); Palazzo Monti, Brescia, Italia (2019). Tra le pubblicazioni: Parallel, con un saggio di Eugene Binder (2023); il libro d’artista Dust Road (2021) e Além, con un saggio di Alex Bacon (2020). Stan Van Steendam vive e lavora a Bruxelles e Lisbona.
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Marta Martynova (2000, San Pietroburgo, Russia) è un'artista, designer e art director. Ha studiato alla Facoltà di Design dell'Università Statale di San Pietroburgo (Laurea e Master) e alla Scuola di Design, Direzione Artistica per Istituzioni Culturali dell'Università HSE di Mosca (Master). Il lavoro di Marta si concentra su emozioni, sentimenti e significati, lavorando principalmente con la pittura e l'arte grafica. La sua pratica si confronta con l'eredità dell'astrazione, dimostrando come colore e forma modellino emozioni ed esperienze vissute. Un focus ricorrente è l'estetica delle forme impossibili e la bellezza della natura. Forme biomorfiche e pennellate espressive diventano un linguaggio visivo attraverso il quale riflette sulle complessità della vita. Tavolozze morbide e spazi eterei evocano tranquillità, attirando lo spettatore verso l'interno, mentre audaci tratti neri – che attraversano la tela come un nervo vitale – rispecchiano la vita stessa: anche in mezzo a eventi turbolenti e...
SOLITO
La formula SOLITO prevede il rilancio in una nuova veste del brand, una piccola holding che gestisce tre spazi espositivi, una piattaforma digitale e la storica casa editrice iemme.