La pratica artistica di Khakshoor abbraccia varie tematiche, ma è la sua profonda esplorazione dell’esperienza maschile – caratterizzata da complessità e vulnerabilità – che definisce il suo lavoro. Le figure maschili nei suoi dipinti nascono da una fusione di immagini ritrovate, ricordi personali e costruzioni immaginative. Questo impegno deliberato con stimoli visivi modella la sua pratica quotidiana del disegno, portando alla realizzazione di opere d’arte che sono allo stesso tempo giocose e tragiche, vividamente oscure.
Khakshoor è cresciuto in Iran, dove un sistema scolastico segregato ha dato vita a un ambiente fortemente caratterizzato dalla presenza di soli ragazzi, dominato da un’atmosfera carica di testosterone. Il suo trasferimento in un college co-educativo con dormitori riservati ai maschi ha ulteriormente intensificato questa dinamica caotica, con frequenti violazioni delle norme sociali e l’ostilità del governo verso gli studenti che ne aggravavano l’instabilità.
La visione artistica di Khakshoor è ulteriormente arricchita dalle sue prime esperienze con le rappresentazioni cinematografiche della tragedia maschile, in particolare attraverso le opere di Orson Welles, Akira Kurosawa e Laurence Olivier (per citarne alcuni), che ha scoperto in televisione durante la sua gioventù (il cinema è ancora oggi un riferimento importante e un’influenza chiave per il suo lavoro). Nonostante la sua limitata comprensione di questi film all’epoca, queste opere hanno instillato in lui una fascinazione duratura – sia ossessiva che apprensiva – verso l’identità maschile e le sue potenzialità. Questa dualità pervade il suo lavoro, invitando il pubblico a confrontarsi con il complesso quadro della mascolinità che svela abilmente nelle sue opere.
Nel tempo, e nello sviluppo recente, la pratica di Khakshoor esplora in profondità il concetto di narrazione e il racconto di storie attraverso il ritratto. Ciò che è rappresentato nelle sue opere non è auto-fiction né auto-biografico. È puramente immaginativo.
“The Itch”, con questo semplice titolo l’artista esprime l’idea comune di “avere il prurito di fare / per qualcosa”. Metaforicamente, dando echi all’urgenza di fare qualcosa. Il significato del titolo si riferisce anche all’idea della tentazione. Quella tentazione che è visibile, per l’artista stesso, nelle sue nuove composizioni: tutti quegli individui sembrano essere tentati di fare qualcosa.
Per questa mostra, l’artista ha rappresentato una galleria di personaggi d’avanguardia e stilosi, condividendo lo stesso presente e lo stesso mondo che sono parte delle loro storie. A prima vista, ciò che conta di più per Morteza Khakshoor è creare un’immagine, comporla: la gioia di creare uno specifico processo di messa in scena.
Il mistero e il secondo livello di significato risiedono nel fatto che queste scene fluttuano al centro di un’altra narrativa esistente in cui i personaggi possiedono la loro libertà fuori dalla cornice, al di fuori dei limiti del dipinto, una vita fuori dallo schermo. Un movimento che esiste prima e dopo essere stato catturato sulla tela.
Khakshoor utilizza sempre bozze e schizzi come punto di partenza. Mentre disegna, l’artista si riferisce a volti specifici, o a linguaggi del corpo mostrati dai personaggi. Un insieme di elementi che trova attraenti e interessanti da trattare attraverso cui l’artista affronta temi universali come l’amore, la malinconia, la passione, il sogno a occhi aperti o la contemplazione.
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La pratica artistica di Khakshoor abbraccia varie tematiche, ma è la sua profonda esplorazione dell’esperienza maschile – caratterizzata da complessità e vulnerabilità – che definisce il suo lavoro. Le figure maschili nei suoi dipinti nascono da una fusione di immagini ritrovate, ricordi personali e costruzioni immaginative. Questo impegno deliberato con stimoli visivi modella la sua pratica quotidiana del disegno, portando alla realizzazione di opere d’arte che sono allo stesso tempo giocose e tragiche, vividamente oscure.
Khakshoor è cresciuto in Iran, dove un sistema scolastico segregato ha dato vita a un ambiente fortemente caratterizzato dalla presenza di soli ragazzi, dominato da un’atmosfera carica di testosterone. Il suo trasferimento in un college co-educativo con dormitori riservati ai maschi ha ulteriormente intensificato questa...
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