We Shake with Joy, We Shake with Grief.
What a time they have, these two
housed as they are in the same body.
- Mary Oliver
I versi della poesia We Shake with Joy, We Shake with Grief sono la chiave introduttiva alla ricerca interiore che Lynch esterna nei suoi lavori.
Come Oliver nelle sue poesie, Lynch basa i suoi dipinti sull'esperienza immediata nella natura, traducendo e reinterpretando il flusso continuo di esperienze con il paesaggio e le terre selvagge. Ciò che emerge è una risposta universale che affronta tematiche più ampie.
La sua pittura a olio è solo la parte finale del lavoro; Lynch parte da disegni en plein air dove appunta le emozioni, le sensazioni che partono da uno stato di serenità per poi scendere nei tumulti sentimentali. Sensazioni che raccoglie ed esprime attraverso la sua lirica per avvicinarsi alla verità, a un idealismo che il paesaggio le restituisce: rispecchiando infine lo stato d’animo dell’essere umano che difronte a questa grandezza è assente o marginalmente integrato.
Solcare un sentiero attraverso una montagna è una metafora tanto fertile quanto le valli da cui sorgono le sue vette. Le opere presentate in questa mostra sono state realizzate da Lynch dopo un periodo turbolento della sua vita e nel momento in cui ha avuto inizio la transizione verso uno stato di relativa calma e di riflessione. L’esistenza fisica di una montagna contestualizza i nostri problemi legati al mondo circostante, rendendoli gestibili, mentre il significato simbolico di un viaggio in montagna rivela la mutevolezza emotiva delle nostre vite.
Tuttavia, il motivo del pellegrinaggio in montagna cattura qualcosa di più sfumato e complesso di una semplice e diretta risoluzione o cancellazione del passato. Muoversi attraverso paesaggi soggetti a cambiare con il mutare della luce e delle condizioni atmosferiche e camminare incontro all’arrivo dell’oscurità costituiscono tanto un’immersione nell’essenza del mondo quanto una consapevolezza di superamento della sua stessa natura. Tuttavia, scalare una montagna è un viaggio che ha uno scopo, e trovarsi in cima offre un nuovo senso di prospettiva. Dalle sue vette si intravede la topografia del paesaggio e si possono riconoscere i sentieri creati dal passaggio di altri su per le diverse cime e dirupi. E così, il viaggio ricomincia.
Sebbene i dipinti di We Shake with Joy, We Shake with Grief utilizzino il mondo naturale come un’espressione della realtà e dell’emozione umana, le esperienze a cui si riferiscono sono principalmente connessioni profonde ma impermeabili con il paesaggio e il luogo. Il dipinto Now I am a Lake, per esempio, richiama un senso di identità con la pianta rappresentata in primo piano: la sua forma eretta che si estende come una sagoma umana permette allo spettatore di riconoscersi nel paesaggio. Allo stesso tempo, il lago sullo sfondo, proiettato in una luce simile a quella dell’arbusto antropomorfo, attira lo spettatore permettendogli di vedersi riflesso in esso. Questo doppio identificarsi nella natura trae ulteriore significato dalla costruzione del dipinto, che ibrida due paesaggi – quello chiuso domestico dell’artista e uno più lontano all’aperto – come contemplazione del cambiamento.
Una raccolta di sei tele e quattro disegni che costituiscono un'esplorazione dello spazio, della trama e della luce, della superficie e della profondità. Per Lynch il processo artistico ha inizio trovandosi immersa nella natura, dove scene e momenti vengono rappresentati in disegni. Una volta in studio queste impressioni fugaci e istantanee si trasformano in dipinti a olio, consentendo a Lynch di lavorare in modo produttivo conservando la tensione tra l'immediatezza della percezione e l'atto prolungato del contemplare, evocare e ricordare un paesaggio o una situazione. Unendo i suoi disegni in un processo formale dedicato, i colori diventano più vividi, lo spazio si appiattisce e le forme si semplificano. I dipinti e le stampe che ne derivano sono spesso una conversazione, una negoziazione o una tensione tra la superficie della tela e un senso di profondità pittorica. Spesso le opere conservano un senso organico in cui il processo formale e la memoria lavorano insieme per produrre paesaggi che ci ritroviamo a riconoscere e che in qualche modo ci appaiono familiari. In questo modo, le opere esaltano i diversi punti di un continuum tra percezione e memoria, forma e colore, superficie e profondità. (VVB)
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We Shake with Joy, We Shake with Grief.
What a time they have, these two
housed as they are in the same body.
- Mary Oliver
I versi della poesia We Shake with Joy, We Shake with Grief sono la chiave introduttiva alla ricerca interiore che Lynch esterna nei suoi lavori.
Come Oliver nelle sue poesie, Lynch basa i suoi dipinti sull'esperienza immediata nella natura, traducendo e reinterpretando il flusso continuo di esperienze con il paesaggio e le terre selvagge. Ciò che emerge è una risposta universale che affronta tematiche più ampie.
La sua pittura a olio è solo la parte finale del lavoro; Lynch parte da disegni en plein air dove appunta le emozioni, le sensazioni che partono da uno stato di serenità per poi scendere nei tumulti sentimentali. Sensazioni che raccoglie ed esprime attraverso la sua lirica per avvicinarsi alla verità, a un idealismo che il paesaggio le restituisce: rispecchiando infine lo stato d’animo dell’essere umano che difronte a questa...
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