"Dipingere il paesaggio" al Museo Emblema di Terzigno (NA): l'equinozio di Primavera torna ad essere una festa, nel progetto espositivo di Salvatore Emblema (1929-2006). Nella ex casa-studio dell'artista, la mostra (dal 28 marzo fino al 31 luglio) prende il titolo da un'opera del 1967-'73 composta da un insieme di fascine di rami di castagno ridipinti in un colore 'Blu Emblema' e propone un viaggio nelle installazioni ambientali realizzate ai piedi del Vesuvio.

La Galleria Solito prosegue la programmazione del 2025 con “Dissolving Boundaries”, il solo show dell’artista Yage Guo (Mongolia Interna, 1998). Per la prima esposizione italiana, l’artista presenta una selezione di lavori inediti realizzati per la S1, Galleria principale del gruppo Solito, nel complesso dell’ex Lanificio di Porta Capuana. La mostra è introdotta e curata da Vincent Vanden Bogaard.

For this project, Lee decided to take one image of one cut scene of one iconic movie as a starting point: a shark head coming over a tide in the sea facing swimmers next to a beach. The legendary Jaws (1975) directed by Steven Spielberg. They (note: the artist) came with the strong concept of reinterpreting scenes or stills from the movie set while revisiting classical, modern and contemporary art history: Giotto di Bondone (1267-1337), Giorgio de Chirico (1888-1978), Alex Katz (1927) or David Hockney (1937), among others.

SOLITO, Naples // November 23, 2024 - January 31, 2025

Interview by Kristin Farr // Portrait by Mine Dogucu. Morteza Khakshoor is the definition of an artist’s artist. An ideal conversationalist, his practice is guided by the divine sensation a creator forever chases: where everything feels inexplicably right. He quotes Picasso in casual conversation; his admiration for history’s most mentioned artist is pure and true. However, the Cubism comparison often applied to Khakshoor’s work is a sliver of interpretation, and we’re going much deeper.

Dal 13 al 15 dicembre, il Napoli Gallery Weekend riunisce 16 prestigiose gallerie partenopee, tra cui Acappella e Lia Rumma, per promuovere la scena artistica contemporanea. L'evento propone un percorso artistico attraverso la città, rafforzando il ruolo delle gallerie come promotrici culturali.

Completa il programma 2024 delle Gallerie Solito l'inaugurazione della personale dell'artista americana Lindsay Merrill dal titolo "Moving Targets", a cura di Vincent Vanden Bogaard. Merrill presenta per la prima volta in Italia una selezione di lavori inediti pensati specificamente per la Galleria S2 di Piazza Bellini.

L’artista presenta per la prima volta in Italia una selezione di lavori inediti realizzati per S1, la Galleria principale del gruppo Solito, nel complesso dell’ex Lanificio di Porta Capuana.

Artsy - show

L'esigenza di dare dei riferimenti ai visitatori in città ha incentivato a collaborare nella definizione di una guida che potesse migliorare la fruizione dell'arte sul territorio

Artsy - viewing room

Grande successo all’inaugurazione della mostra dell’artista americana, a cura di Vincent Vanden Bogaard, nel complesso dell’ex lanificio di Porta Capuana a Napoli, il 27 giugno scorso

Following the example of Reena Spaulings (New York, 2005), Jean-Michel, the artistic duo formed by Sophie Varin (Saint-Doulchard, France, 1993) and Antoine Carbonne (Paris, France, 1987) is at the same time the hand, the artist, and the character. At the very beginning, Sophie and Antoine hid themselves under this “pseudonym”. Today, they stand more and more their position and set Jean-Michel as an actor, a protagonist of their artworks. He is not a “fake painter” anymore but a genuine fiction character.

Dopo Richard Wathen alla Galleria S3, la seconda mostra del 2024 è un solo show del duo artistico Jean-Michel che espone, per la prima volta in assoluto in Italia, un progetto pensato per la Galleria S2 di Piazza Bellini.

Con la presentazione del nuovo logo, continua la programmazione delle Gallerie Solito per il ciclo di mostre volute e curate da Vincent Vanden Bogaard che aggiunge Jean-Michel alla proposta artistica di Luigi Solito.

Tra il 1956 e il 1958 Salvatore Emblema ha l’opportunità di incontrare e conoscere Mark Rothko, trovandosi di fronte alle sue opere, mirabili scrigni di misticismo luminescente. Quell’incontro è da considerarsi l’elemento catalizzatore che accelerò la reazione chimica da cui si è generata la pittura più fortemente connotata di Emblema, che già da diversi anni, aveva individuato il proprio campo privilegiato di riflessione nella vibrazione cromatica, nella ricerca di una luce osmotica alla materia stessa e nell’impatto perentorio dell’immagine aniconica centralizzata.